Si può vivere in modo frugale ed essere felici? Non solo si può, ma è la chiave ad una vita più serena e piena. Leggi e scopri perché!

È possibile vivere con pochissimi oggetti ed essere felici?
Purtroppo, nella società in cui viviamo oggi, siamo sempre e costantemente spinti a comprare, comprare, comprare.
Possedere cose ci rende la vita più facile, la rende migliore. Questo è un retaggio che ci viene dalle vecchie generazioni. Quelle generazioni che hanno visto la guerra e la povertà, che erano costrette a vivere con il minimo indispensabile e a volte neanche quello. Quelle sono le persone che ci hanno cresciuti, che non ci hanno mai fatto mancare niente se potevano, per non farci mai provare quello che hanno provato loro a loro tempo.
Ecco che allora che la nostra di generazione, parlo di chi ha 20-30-40 anni, è cresciuta con questo dogma: avere tante cose significa stare bene.
Perché compriamo di continuo?
Oggi però ci circondiamo di cose non solo per necessità, ma troppo spesso per vanità.
Non vogliamo ammettere a noi stessi di non poterci permettere certe cose, e pur di non apparire diversi viviamo al limite delle nostre possibilità. Troppa gente ho visto piangere miseria mentre teneva in mano l’ultimo modello di iPhone.
La pressione sociale gioca un ruolo fondamentale in questo. Nessuno vuole sentirsi inferiore agli altri, tutti vogliamo dimostrare di essere in grado di permetterci quello che si possono permettere gli altri.
Compriamo anche e soprattutto per mascherare la nostra infelicità. Quante volte abbiamo comprato di getto solo per tirarci un po’ su di morale? A livello fisiologico, comprare cose nuove rilascia un certo quantitativo di dopamina, l’ormone del piacere e della ricompensa. La dopamina è quella sostanza che ci fa sentire euforici e appagati.
Siamo attratti dalle cose belle, nuove, luccicanti. Inconsciamente siamo convinti che ogni piccolo acquisto ci porterà sempre più vicini alla felicità.
Questo è il grande inganno in cui viviamo, ma prima ce ne rendiamo conto e meglio è.

Il vivere con pochissimi oggetti ha un nome: semplicità volontaria
Aderire al movimento per la semplicità volontaria vuol dire decidere di vivere una vita più semplice, più autentica. Di liberarsi di tutte quelle cose inutili che ci circondano per fare spazio invece a quelle cose che contano veramente.
Vivere con poche cose vuol dire:
1. doversi preoccupare di meno delle cose che abbiamo soprattutto di quelle costose
2. passare meno tempo a ordinarle, spolverarle, trovargli un posto
3. vivere in ambienti più ordinati, il che ci aiuterà a mantenere la vostra pace interiore
4. risparmiare soldi
5. usare il tempo e i soldi che risparmiamo per dedicarci ad attività costruttive e che ci rendono veramente felici.
La prova vivente che si può vivere con pochissimi oggetti: la sfida delle 100 cose
C’era una volta un signore, un certo Dave Bruno, un imprenditore statunitense, che un bel giorno realizzò che una delle probabili cause di quel senso di vuoto e di insoddisfazione che provava verso la vita era l’eccesso di cose che possedeva.
Così un giorno decise di fare una lista di tutte le cose che aveva e di selezionare solo quelle 100 cose di cui non avrebbe potuto fare a meno.
Così regalò e mise in vendita tutto il superfluo, e iniziò la sua vita da minimalista, documentando il tutto in un blog on-line.
Dave Bruno ha dichiarato che grazie a questo esperimento si è liberato della schiavitù del consumismo e si è reso conto di come gli oggetti soffocavano la sua vita. La sua esperienza ha inoltre attirato in fretta la curiosità dei media dando così l’input a migliaia di persone a seguire le sue stesse orme e a cambiare in meglio la loro vita grazie al potere del “less is more“.
Oggi potete leggere questo fantastico racconto nel suo libro “La sfida delle 100 cose: Come mi sono liberato di quasi tutto, ho ricostruito la mia vita e mi sono riappropriato della mia anima“
Vivere con pochissimi oggetti: una questione di mindset
Buttare gli oggetti superflui non vuol dire solo liberarsene in senso fisico. La vera rivoluzione, in realtà, comincia dentro di noi.
Cosa vuol dire questo? Vuol dire che prima di tutto dobbiamo liberarci dalla convinzione che siano gli oggetti a farci vivere meglio. Dobbiamo combattere quella voglia, quello stimolo incessante che ci porta a voler comprare.
Dobbiamo credere nel profondo del nostro cuore che comprare di meno, possedere di meno, ci farà sentire meglio. Perché è inutile sbarazzarsi dei propri oggetti controvoglia, è inutile farlo se non ci si crede fino in fondo. Questo perché un decluttering fatto in questo modo non durerà. Alla prima occasione ritornerete alle vecchie abitudini e a ritrovarvi la casa sommersa di cose.
E non è facile.
Sono già passati alcuni anni da quando decisi di vivere in questo modo, e tutt’oggi il desiderio di comprare a casaccio è ancora lì. Ogni volta che metto piede in un negozio devo fare lo sforzo di resistere alla tentazione. Quello è un istinto che difficilmente ci abbandonerà per sempre.
Come resistere alla tentazione di comprare?
Il segreto sta nell’imparare ad acquistare in modo critico: prima di fare qualsiasi acquisto dovremmo chiederci se quella cosa ci serve verve davvero, e procedere con l’acquisto se capiamo che ne vale veramente la pena.
La cosa importante da fare è riconoscere che la maggior parte di quello che siamo tentati a comprare contribuirà solo ad aumentare l’immmondizia mentale e fisica alle nostre vite.
Quando entrate in un negozio e siete attirati da qualcosa, cercate di fermarvi un attimo e ragionate. Guardate quell’oggetto, prendetelo in mano, e fatevi alcune domande:
1. è qualcosa che mi serve veramente? o è solo uno sfizio temporaneo?
2. se mi serve, posso sostituirlo con qualcosa che ho già a casa? Magari con qualcosa di diverso ma che può avere la stessa funzione?
3. è fatto di un materiale durevole?
4. mi da delle belle sensazioni quando lo tocco/ è qualcosa che utilizzerei frequentemente per via di come è costruito?
5. il prezzo è proporzionale alla qualità?
Se non siete totalmente convinti, rimandate l’acquisto a una o due settimane dopo. Se a distanza di giorni state ancora pensando a quell’oggetto, tornate indietro e compratelo.
Aggiungere questi extra-steps al processo dell’acquisto vi farà rendere conto se l’oggetto del desiderio porterebbe un reale beneficio alla vostra vita o se è solo un capriccio momentaneo. Questo vi aiuterà a mantenere la vostra promessa di vivere con pochissimi oggetti e i vostri spazi rimarranno liberi da cose inutili, e anche il portafogli ringrazierà.

Vivere con poche cose si, ma toglietevi qualche sfizio
Se siete bravi e diligenti, ogni tanto potete anche togliervi qualche sfizio.
Per esempio, se normalmente sono molto attenta a quello che compro, a volte mi succede di innamorarmi follemente di alcune cose: un vestito che mi sta a pennello, un pezzo d’arredamento che per qualche motivo mi attira, oggetti completamente random che non pensavo neanche esistessero fino a quel momento. In questo caso, non ci penso due volte e quella cosa viene via con me.
E non perché è qualcosa che mi serva o di cui non avrei potuto fare a meno.
A volte ci sono quelle cose che “ti chiamano”, che devi assolutamente avere. E se sei stato sempre attento ai tuoi acquisti e sei riuscito a dire no al resto, non c’è motivo per non toglierti questa piccola soddisfazione. Se è un oggetto che già ami, te ne prenderai cura, lo metterai in mostra, lo userai di continuo e ti procurerà gioia nel farlo.
Quello sarà un oggetto che ti porterà un beneficio, invece che causarti noia e frustrazione.
Vivere con pochissimi oggetti: fare decluttering
Decluttering è la parola inglese che significa fare spazio, liberarsi delle cianfrusaglie.
Quando si parla di decluttering la prima cosa che mi viene in mente è: Marie Kondo.
Marie Kondo è una ragazza giapponese che ha sempre avuto la passione per il riordino, e che è diventata famosa per averne fatto un lavoro. Qualche anno fa scrisse un libro, “Il magico potere del riordino“. In questo libro Marie introduce un approccio nuovo e a parer mio molto efficace, il metodo KonMari, per riordinare la propria casa. Oltre a darvi suggerimenti su come organizzare i vostri oggetti in casa, di come piegare i vestiti, ecc, Marie spiega come sia importante, prima di iniziare a sistemare, buttare le cose che non vogliamo più.
Ed è qui che spesso c’è l’inghippo.
Per nostra natura, facciamo fatica a lasciare andare le cose che possediamo. Vogliamo avere case più ordinate e con meno cianfrusaglie intorno, ma quando viene il momento di agire ci tiriamo sempre indietro.

Come fare decluttering senza rimpianti
Per riuscire a prendere una decisione definitiva e che non rimpiangeremo, Marie Kondo utilizza questo metodo: innanzitutto bisogna tirare fuori tutto quanto da armadi, cassetti, mensole (si procede una categoria per volta, ad esempio prima i vestiti, poi i libri, poi il bagno, ecc).
Quando abbiamo di fronte tutti gli oggetti, dobbiamo prenderli in mano uno ad uno, e chiederci se quella cosa ci serve veramente. Se la risposta è negativa, potrebbe essere che vogliamo tenere quell’oggetto perché in qualche modo ci da gioia, ci mette di buon’umore: insomma, ha un effetto positivo su di noi. Questo è il secondo motivo per cui, secondo il metodo KonMari, ci è consentito tenere un oggetto.
Tutto quello che non rientra in queste due categorie deve sparire.
Quando si tratta di far pulizia nell’armadio, ognuno di noi deve prima o poi fare i conti con quei capi che abbiamo comprato convinti di averli addosso tutto il tempo ma che sono rimasti inesorabilmente inutilizzati per mesi ma che nonostante tutto non riusciamo a buttare. Questi sono i tipici capi da “scatola dei forse”. Se non ve la sentite di liberarvi di alcune cose mettetele in una scatola e nascondetela per alcuni mesi. Scordatevela.
Uno va e uno sta
Una volta che avrete finalmente liberato i vostri spazi dalle cianfrusaglie inutili e avrete acquisito abbastanza auto-disciplina da resistere alle tentazioni, una buona regola a cui attenersi per non ritrovarsi di nuovo con la casa sommersa di roba è quella del “uno va e uno sta”.
Per ogni nuovo acquisto che farete, dovrete sbarazzarvi di una cosa che avete a casa.
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Complimenti Tania anche questo articolo è molto interessante
Bell’articolo, grazie!
Grazie Tania per aver raccontato la tua esperienza, e lo hai fatto in un modo che , devo ammetterlo , è coinvolgente.. Da qualche tempo stavo pensando a fare un po’ di “pulizia” e leggere il tuo articolo è un imput in più..le domande già me le pongo da parecchio, prima di acquistare qualunque cosa, ma la casa è pienna di anni di “spese facili”..
Ma ho deciso,e piano piano ci arrivo anch’io..!! Intanto grazie!!😇